KINETEC

La mobilizzazione passiva continua è il principio riabilitativo. I dispositivi medici, che sfruttano questo principio, sono chiamati, apparecchiature per la mobilizzazione passiva (o abbreviando CPM). In Italia queste apparecchiature vengono chiamate Kinetec, dal nome del primo e più grande produttore di apparecchiature per la mobilizzazione passiva.

La rigidità conseguente ad un intervento chirurgico o ad un infortunio ad un’articolazione si sviluppa progressivamente in quattro stadi: Sanguinamento, edema, tessuto di granulazione e fibrosi.

La mobilizzazione passiva continua (kinetec) applicata correttamente durante i primi due stadi della rigidità articolare agisce drenando il sangue ed il fluido edematoso fuori dall’articolazione e dai tessuti periarticolari, mantendo una normale compliance dei tessuti periarticolari.

Perciò la mobilizzazione passiva continua (kinetec) è efficace nel prevenire la rigidità articolare se applicata all’articolazione immediatamente dopo l’intervento chirurgico e continuata fino a che l’edema, che limiterebbe il completo movimento dell’articolazione, non si sviluppa più.

Questo concetto è stato applicato con successo nella riabilitazione del ginocchio, della spalla, del gomito, della mano, del polso e della caviglia.



  • Patofisiologia della rigidità articolare
  • Indicazioni per il ginocchio
  • Indicazioni per l’anca
  • Indicazioni per la spalla
  • Indicazioni per il gomito
  • Indicazioni per la mano ed il polso
  • Indicazioni per la caviglia
Patofisiologia della rigidità articolare

• Sanguinamento
• Edema
• Tessuto di granulazione
• Fibrosi

Stadio 1: Sanguinamento

Il primo stadio, che inizia nei primi minuti dopo un intervento chirurgico o un trauma e che dura ore, consiste nella distensione della capsula articolare causata dal sanguinamento e dall’edema nel tessuto periarticolare. La capsula articolare dell’articolazione raggiunge un massimo di distenzione e quando si tenta di fletterla o estenderla, la pressione idrostatica aumenta ancor di più, causando un forte dolore e marcata rigidità. Difatti dopo un trauma o dopo un intervento chirurgico, la naturale posizione dell’articolazione nella posizione di massimo volume articolare tende a minimizzare la pressione intrarticolare.

Stadio 2: Edema

Il secondo stadio della rigidità, che inizia dopo poche ore e che dura giorni è causato dai mediatori dell’infiammazione rilasciati dalle cellule morte, che causano la dilatazione dei vasi sanguigni e l’edema. L’edema a sua volta causa il peggioramento della rigidità articolare ed il dolore. Fino a questo punto gli effetti collaterali dell’immobilità sono dovuti esclusivamente all’accumolo di fluido. Nei prossimi due stadi, il fluido sarà rimpiazzato dalla deposizione di matrice extracellulare, demarcando un importante punto di transizione nell’irreversibilità della rigidità articolare.

Stadio 3: Tessuto di granulazione

Il terzo stadio inizia nei primi giorni e dura fino ad alcune settimane. Il tessuto di granulazione è altamente vascolarizzato e rappresenta la transizione fra l’accumolo di fluido e la deposizione di matrice extracellulare, all’interno ed intorno all’articolazione. A questo punto la rigidità articolare diventa più importante e la mobilizzazione passiva continua non è più in grado di risolverla.

Stadio 4: Fibrosi

Durante questo ultimo stadio, il tessuto di granulazione si trasforma in tessuto cicatriziale denso e rigido.
I benefici che offre la mobilizzazione passiva continua (kinetec) sono:
• Riduce l’accumolo di sangue all’interno ed intorno all’articolazione
• Evita lo sviluppo della rigidità articolare
• Permette di iniziate la riabilitazione subito dopo l’intervento chirurgico
• Accorcia i tempi di recupero

Indicazioni per il ginocchio
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di sostituzione protesica del ginocchio
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di ricostruzione del legamento crociato posteriore
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di meniscectomia
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di microfratture per la cartilagine
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di riparazione di una frattura articolare (frattura del piatto tibiale, frattura del femore)
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di riparazione di una frattura della rotula
Indicazioni per l’anca
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di artroprotesi d’anca
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di osteotomia dell’anca
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di artroscopia dell’anca
Indicazioni per la spalla
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di sostituzione protesica della spalla
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di artroscopia per una lesione della cuffia dei rotatori
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di riparazione di una frattura dell’omero prossimale
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di riparazione di una frattura della scapola
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di acromioplastica
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento dopo una lussazione della spalla
Indicazioni per il gomito
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di riparazione di una frattura intra-articolare del gomito
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di riparazione di una frattura metafisaria del gomito
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di release delle adesioni extra-articolari del gomito
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di sostituzione protesica del gomito
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di artroscopia del gomito
Indicazioni per la mano ed il polso
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di tenolisi dei tendini flessori ed estensori
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di aponeurectomia per il morbo di Dupuytrens
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di riparazione di fratture diafisarie, metafisarie ed epifisarie delle falangi
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di sostituzione protesica delle articolazioni metacarpofalangea, interfalangea prossimale ed interfalangea distale
Indicazioni per la caviglia
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di ricostruzione del tendine di Achille
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di ricostruzione del legamento collaterale laterale
  • Nella riabilitazione post-operatoria nei pazienti, che hanno subito un intervento di ricostruzione del legamento collaterale mediale

Patologie ortopediche



Patologie del ginocchio

  • Artrosi del ginocchio
  • Lesioni cartilaginee
  • Malattia femororotulea
  • Lesioni del legamento collaterale mediale del ginocchio
  • Lesioni meniscali
  • Lesioni del legamento crociato anteriore
  • Lesioni del legamento crociato posteriore
  • Tendiniti
  • Sindrome della banda iliotibiale
  • Malattia di Osgood-Schlatter

Patologie della spalla e del gomito

  • Artrosi della spalla
  • Tendiniti e lesioni della cuffia dei rotatori
  • Instabilità di spalla
  • Impingement della spalla risultante da borsiti e tendiniti
  • Periartrite scapolo-omerale
  • Epicondilite laterale

Patologie della mano e del polso

  • Malattia di De Quervain
  • Morbo di Dupuytren
  • Rizoartrosi
  • Dito a martello
  • Dito a scatto

Patologie dell’anca

  • Artrosi dell’anca
  • Borsite pretrocanterica
  • Impingement femoro-acetabolare

Patologie del piede

  • Artrosi della caviglia
  • Fascite plantare
  • Alluce rigido
  • Neuroma di Morton
  • Piede piatto
  • Metatarsalgia

Patologie della colonna vertebrale

  • Fibromialgia localizzata
  • Lombalgia

Pedane dinamometriche

Permettono la valutazione della distribuzione del carico durante gesti funzionali (alzata da una sedia, squat, vertical jump, etc.)


Cella di carico

Macchinario che permette di eseguire un test di massima contrazione volontaria isometrica, per evidenziare eventuali deficit di forza muscolare.


GNRB

Artrometro che permette di valutare lo spostamento anteriore della tibia rispetto al femore e quindi la funzione del legamento crociato anteriore (LCA).



Delos

Macchinario che permette la valutazione della funzione propriocettiva degli arti inferiori e della colonna vertebrale.


Elettromiografia di superficie

Fornisce informazioni sull’attivazione dei muscoli e l’intensità della loro attività nell’esecuzione di compiti motori.


K4b2

Metabolimetro che permette la valutazione degli scambi gassosi (O/CO2) durante compiti motori come la corsa.




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