MAGNETOTERAPIA

La magnetoterapia è una terapia fisica non invasiva basata sull’applicazione di campi magnetici pulsati a bassa frequenza e bassa intensità, che interagiscono positivamente con processi biologici essenziali.

I campi magnetici sono naturalmente presenti in natura, ma per usi terapeutici sono prodotti artificialmente per consentire diversi effetti terapeutici, come la riduzione del dolore, la riduzione dell’infiammazione e dell’edema, la riparazione tissutale ed il rilasciamento delle contratture.

Fisiologicamente, la magnetoterapia agisce al livello cellulare, repolarizzando le cellule e ribilanciando la permeabilità delle membrane cellulari, garantendo una più efficiente utilizzazione dell’ossigeno, indispensabile per una veloce guarigione.

Inoltre il campo magnetico generato, stimola la migrazione degli ioni calcio nel tessuto scheletrico, che è in grado di aumentare la massa ossea e di incoraggiare la riparazione delle fratture.


La magnetoterapia è indicata nelle seguenti circostanze:

  • Ritardo di consolidamento delle fratture ossee
  • Necrosi avascolare della testa del femore
  • Osteoporosi
  • Osteocondrosi
  • Artrosi (artrosi del ginocchio, artrosi dell’anca, artrosi delle mani)
  • Tendinite
  • Borsite
  • Patologie inserzionali (epicondilite, fascite plantare, tendinite dell’Achilleo, tendinite del rotuleo)
  • Periartrite scapolo-omerale
  • Cervicalgia
  • Distorsioni
  • Ematoma
  • Edemi


  • Storia della magnetoterapia
  • I benefici della magnetoterapia
  • Metodi di applicazione
Storia della magnetoterapia

Gli studi più antichi sull’uso dei magneti come mezzi di cura sono presenti nel trattato di medicina dell’Atharvaveda. Comunque le forze magnetiche della natura non furono oggetto di ricerca fino agli inizi del 16° secolo, quando Paracelso con le sue ricerche intuì le potenzialità terapeutiche dei magneti.

Egli credeva, che ogni parte del corpo, se esposta ad un campo magnetico, sarebbe stata trattata più velocemente. Samuel Hanemann, il padre dell’omeopatia era fermamente convinto del potere dei magneti e raccomandava il loro uso terapeutico.

Michael Faraday, che condusse ricerche fondamentali sull’elettricità, fu il primo a studiare i campi magnetici ed a poggiare le fondamenta della bio-magnetica.

Solo nel 20° secolo però, l’interesse sugli usi terapeutici dei campi magnetici, crebbe esponenzialmente in tutto il mondo, fino ai giorni d’oggi, rappresentando un fondamentale strumento nella cura di molte patologie.

I benefici della magnetoterapia
  • Riduce il dolore agendo come un potente analgesico
  • Accelera il processo di guarigione
  • Stimola il rinnovamento cellulare
  • Migliora l’ossigenazione dei tessuti
  • Riduce l’infiammazione
  • Stimola il riassorbimento dell’edema
  • Arresta la perdita di massa ossea, causata dall’osteoporosi
  • Aumenta il flusso sanguigno
  • Riduce il dolore e l’infiammazione senza dover ricorrere all’uso di farmaci
  • È una terapia non invasiva
  • È una terapia, che non causa dolore
  • Riduce il tempo di consolidamento delle fratture
  • Agisce sul sistema muscolo-scheletrico, nervoso e circolatorio
Metodi di applicazione

Esistono due modi di utilizzare i campi magnetici a fini terapeutici:

  • Terapia mirata agli organi bersaglio: Utilizzando applicatori flessibili o piccoli solenoidi per patologie localizzate. In particolare può essere usata per trattare le articolazioni o per ridurre il tempo di consolidamento delle fratture.
  • Terapia totale: Usando grandi solenoidi, viene utilizzata per trattare aree più grandi. In particolare può essere utilizzata per trattare il dolore, l’infiammazione e l’edema.

Patologie ortopediche



Patologie del ginocchio

  • Artrosi del ginocchio
  • Lesioni cartilaginee
  • Malattia femororotulea
  • Lesioni del legamento collaterale mediale del ginocchio
  • Lesioni meniscali
  • Lesioni del legamento crociato anteriore
  • Lesioni del legamento crociato posteriore
  • Tendiniti
  • Sindrome della banda iliotibiale
  • Malattia di Osgood-Schlatter

Patologie della spalla e del gomito

  • Artrosi della spalla
  • Tendiniti e lesioni della cuffia dei rotatori
  • Instabilità di spalla
  • Impingement della spalla risultante da borsiti e tendiniti
  • Periartrite scapolo-omerale
  • Epicondilite laterale

Patologie della mano e del polso

  • Malattia di De Quervain
  • Morbo di Dupuytren
  • Rizoartrosi
  • Dito a martello
  • Dito a scatto

Patologie dell’anca

  • Artrosi dell’anca
  • Borsite pretrocanterica
  • Impingement femoro-acetabolare

Patologie del piede

  • Artrosi della caviglia
  • Fascite plantare
  • Alluce rigido
  • Neuroma di Morton
  • Piede piatto
  • Metatarsalgia

Patologie della colonna vertebrale

  • Fibromialgia localizzata
  • Lombalgia

Pedane dinamometriche

Permettono la valutazione della distribuzione del carico durante gesti funzionali (alzata da una sedia, squat, vertical jump, etc.)


Cella di carico

Macchinario che permette di eseguire un test di massima contrazione volontaria isometrica, per evidenziare eventuali deficit di forza muscolare.


GNRB

Artrometro che permette di valutare lo spostamento anteriore della tibia rispetto al femore e quindi la funzione del legamento crociato anteriore (LCA).



Delos

Macchinario che permette la valutazione della funzione propriocettiva degli arti inferiori e della colonna vertebrale.


Elettromiografia di superficie

Fornisce informazioni sull’attivazione dei muscoli e l’intensità della loro attività nell’esecuzione di compiti motori.


K4b2

Metabolimetro che permette la valutazione degli scambi gassosi (O/CO2) durante compiti motori come la corsa.




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