TENS

La TENS, stimolazione nervosa elettrica transcutanea è un’efficace trattamento analgesico non farmacologico e non invasivo. Durante la TENS una corrente pulsata viene trasmessa attraverso la superficie cutanea grazie a degli elettrodi.

Nella modalità convenzionale con cui viene usata la TENS, viene generata una corrente elettrica capace di attivare selettivamente le grandi fibre sensoriali, senza attivare le piccole fibre nocicettive. In questo modo viene provocata una potente parestesia nel sito causa di dolore.

In medicina, la TENS è l’elettroterapia più comunemente usata per il trattamento del dolore.


I vantaggi della TENS sono:

  • Terapia non-invasiva
  • Terapia senza effetti collaterali
  • Terapia in grado di ridurre velocemente il dolore
  • Aumento del flusso sanguigno
  • Riduzione del danno muscolare
  • Riduzione dei tempi di guarigione

Indicazioni all’uso della TENS:

  • Effetto analgesico
  • Dolore post-operatorio
  • Dolore muscolo-scheletrico
  • Dolore lombare
  • Artrosi


  • Storia della TENS
  • Apparecchi TENS
  • Meccanismi d’azione della TENS
  • Indicazioni all’uso della TENS
Storia della TENS

Lo sviluppo dei generatori di elettricità nel 18° secolo segna l’inizio dell’utilizzo dell’elettricità in medicina. Nel 1965 Melzack e Wall scoprono, che la trasmissione di informazioni nocicettive può essere inibita dall’attività delle grandi fibre periferiche afferenti o dall’attività di vie nervose discendenti dal cervello inibitrici degli stimoli dolorosi.

Wall e Sweet nel 1967 sfruttarono per la prima volta questo principio. Attraverso una stimolazione elettrica percutanea ad alta frequenza attivarono le grandi fibre afferenti e come risultato ottennero una riduzione del dolore nei pazienti trattati.

Apparecchi TENS

Esistono diversi apparecchi TENS, che sfruttano diversi tipi di corrente elettrica:
– TENS convenzionale
– AL-Tens
– Intense TENS
– TENS APS (stimolazione dei potenziali d’azione)
– Codetron
– H wave stimulation
– Correnti ad interferrenza
– Microcorrente

Meccanismi d’azione della TENS

Sono universalmente riconosciuti tre principali meccanismi d’azione nel trattamento del dolore:
– Chiusura del “cancello” alle informazioni del dolore
– Rilascio di sostanze oppioidi endogene comunemente conosciute come endorfine
– Attenuazione della tensione muscolare – rilassamento

Teoria del cancello

Come precedentemente accennato, se si bloccano i segnali elettrici che portano al cervello l’informazione relativa al dolore, se ne annulla anche la percezione. Se, ad esempio, battiamo il capo contro un oggetto la prima cosa che ci viene istintivo fare è massaggiare la zona che ha subito il trauma. In questo modo noi stimoliamo i recettori relativi al tatto ed alla pressione.

Così facendo, una certa mole di informazioni sensoriali si dirige verso il cervello, ma prima di giungervi deve transitare attraverso un passaggio obbligato che è costituito dal midollo spinale. La confluenza dei vari segnali a questa via comune è regolata da complessi meccanismi di precedenze, ed è proprio qui che l’informazione relativa al dolore può essere bloccata.

La TENS in modalità continua e in modulazione di Frequenza può essere utilizzata per generare segnali paragonabili a quelli del tatto e della pressione. Se la loro intensità à sufficiente, la loro priorità diventa tale da prevalere sui segnali del dolore. Una volta ottenuta la priorità il “cancello” relativo ai segnali sensoriali è aperto e quello del dolore è chiuso, impedendo così il transito di questi segnali verso il cervello.

Oppioidi endogeni (endorfine)

Quando un segnale nervoso procede dall’area del dolore verso il cervello, non si propaga lungo un unico conduttore, ma piuttosto mediante una catena di connessioni congiunte reciprocamente tramite connessioni dette sinapsi. La sinapsi può essere vista come lo spazio che intercorre tra la fine di un nervo e l’inizio del successivo.

Quando un segnale elettrico giunge alla terminazione di un nervo, produce delle sostanze dette neurotrasmettitori che attraversano la sinapsi e vanno ad attivare l’inizio del nervo successivo. Questo processo si ripete per tutta la lunghezza necessaria a far giungere il segnale al cervello.

Gli oppioidi coinvolti nella riduzione del dolore hanno il compito di insinuarsi nello spazio della sinapsi ed impedire la propagazione dei neurotrasmettitori. In questo modo si ottiene un blocco chimico dei segnali del dolore. Le endorfine sono degli oppioidi prodotti naturalmente dal corpo per combattere il dolore, e possono agire sia nel midollo sia nel cervello, risultando quindi essere dei potenti analgesici.

Nel corso del 1970 due ricercatori svedesi (Eriksson e Sjölund) dimostrarono che l’applicazione delle TENS in modulazione di Frequenza per 40 min. può stimolare il rilascio di endorfine in quantità sufficiente ad alleviare il dolore per diverse ore.

Rilassamento muscolare

Il nostro corpo possiede meccanismi di protezione dal dolore che prevedono la contrazione di alcuni muscoli onde limitare quei movimenti che potrebbero risultare particolarmente dolorosi. Se la presenza di dolore si protrae per diversi mesi, allora la situazione di muscolo contratto diventa pressochè permanente anche se le condizioni che avevano inizialmente originato il dolore non sussistono più. In queste circostanze il muscolo si accorcia e si irrigidisce.

Quando il problema riguarda i muscoli paravertebrali, essi rimanendo contratti provocano una compressione dei nervi che originano dalla radice spinale; questo può causare differenti problemi, quali dolore riferito, dolore esteso e fibromialgia.

Grazie all’applicazione della TENS in modulazione d’Ampiezza, è possibile eseguire un esercizio graduale su tali muscoli. Questo incrementa la circolazione e quindi il metabolismo. Ciò avvia un processo grazie al quale i muscoli riprendono gradualmente la loro elasticità e possono così essere nuovamente esercitati alla loro funzione iniziale.

Il ritorno alla condizione iniziale richiede, tuttavia, una grande perseveranza nell’applicazione della metodica e nell’esercizio di riabilitazione e stretching.

Indicazioni all’uso della TENS

Effetto analgesico:

– Dolore post-operatorio
– Dolore muscolo-scheletrico
– Dolore lombare
– Artrosi
– Nevralgia

Aumento del flusso sanguigno:

– Riduzione del danno muscolare
– Riduzione dei tempi di guarigione


Patologie ortopediche



Patologie del ginocchio

  • Artrosi del ginocchio
  • Lesioni cartilaginee
  • Malattia femororotulea
  • Lesioni del legamento collaterale mediale del ginocchio
  • Lesioni meniscali
  • Lesioni del legamento crociato anteriore
  • Lesioni del legamento crociato posteriore
  • Tendiniti
  • Sindrome della banda iliotibiale
  • Malattia di Osgood-Schlatter

Patologie della spalla e del gomito

  • Artrosi della spalla
  • Tendiniti e lesioni della cuffia dei rotatori
  • Instabilità di spalla
  • Impingement della spalla risultante da borsiti e tendiniti
  • Periartrite scapolo-omerale
  • Epicondilite laterale

Patologie della mano e del polso

  • Malattia di De Quervain
  • Morbo di Dupuytren
  • Rizoartrosi
  • Dito a martello
  • Dito a scatto

Patologie dell’anca

  • Artrosi dell’anca
  • Borsite pretrocanterica
  • Impingement femoro-acetabolare

Patologie del piede

  • Artrosi della caviglia
  • Fascite plantare
  • Alluce rigido
  • Neuroma di Morton
  • Piede piatto
  • Metatarsalgia

Patologie della colonna vertebrale

  • Fibromialgia localizzata
  • Lombalgia

Pedane dinamometriche

Permettono la valutazione della distribuzione del carico durante gesti funzionali (alzata da una sedia, squat, vertical jump, etc.)


Cella di carico

Macchinario che permette di eseguire un test di massima contrazione volontaria isometrica, per evidenziare eventuali deficit di forza muscolare.


GNRB

Artrometro che permette di valutare lo spostamento anteriore della tibia rispetto al femore e quindi la funzione del legamento crociato anteriore (LCA).



Delos

Macchinario che permette la valutazione della funzione propriocettiva degli arti inferiori e della colonna vertebrale.


Elettromiografia di superficie

Fornisce informazioni sull’attivazione dei muscoli e l’intensità della loro attività nell’esecuzione di compiti motori.


K4b2

Metabolimetro che permette la valutazione degli scambi gassosi (O/CO2) durante compiti motori come la corsa.




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